Lo Studio APS è un’impresa che opera su tutto il territorio nazionale da oltre 50 anni e produce servizi di consulenza organizzativa, formazione e attività di ricerca.
Nel corso degli anni gli orientamenti metodologici sono stati articolati e approfonditi grazie alle esperienze di lavoro in campi differenti e a continue rielaborazioni sviluppate sia al nostro interno sia nel confronto con i clienti.
Ogni progettazione è costruita a partire da una lettura delle specifiche problematiche organizzative proponendo percorsi di consulenza e formazione ad hoc.

Le organizzazioni di lavoro non funzionano soltanto sulla base di principi razionali, ma sono continuamente attraversate da fattori affettivi che influenzano decisioni, definizioni di obiettivi, valutazioni e strategie. Cerchiamo di affrontare i problemi che ci vengono posti per comprenderli insieme e riconfigurarli con l’obiettivo di gestirli e, quando possibile, risolverli.

Ci impegniamo a promuovere in diversi ambiti organizzativi e sociali lo sviluppo di conoscenze e competenze per sostenere interventi più efficaci e collaborativi, favorire fiducia e la ricerca di un senso più condiviso tra individui e organizzazione.

Come professionisti non siamo interessati a fornire modelli e pensieri precostituiti ma fortemente appassionati a sostenere nei contesti lavorativi e di impegno sociale lo sviluppo, nei singoli e nei gruppi, di conoscenze e competenze capaci di far rintracciare un senso più profondo al proprio lavoro, sviluppare maggiori collaborazioni fra colleghi, creare contesti lavorativi gratificanti, costruire relazioni fondate sulla fiducia, affrontare i conflitti in modo costruttivo.

Lo Studio APS in questi anni è cambiato in gran parte dei soggetti che lo compongono, nella visione e nell’approccio ai problemi, ma nel contempo ha mantenuto alcuni elementi identitari che vanno oltre le persone e il tempo che passa. Sono la curiosità, il desiderio di apprendere dall’esperienza, la constatazione che il lavoro è parte tanto significativa delle nostre vite, la fiducia nella possibilità di costruire assieme dei miglioramenti, la consapevolezza da un lato che non si è padroni del destino, ma che lo si può orientare e dall’altro che le dimensioni inconsapevoli e le emozioni hanno un grande peso e significato nell’esistenza delle persone e delle organizzazioni. Sono elementi che meritano grande cura, per aver cura delle esistenze nostre e di chi incontriamo nelle nostre vite lavorative.

Lo Studio APS è un’organizzazione nata dal combinarsi d’interazioni significative e di circostanze favorevoli, idee ed esperienze, incontri. La vita di questa impresa s’è sviluppata dalla fine degli anni ’60 ad oggi, con alterne vicende, affrontando e cercando di comprendere i mutamenti della società in cui viviamo, dei servizi, delle aziende e delle persone che la costituiscono.
Questa impresa è stata fondata da un gruppo di professionisti, sollecitata e messa alla prova da trasformazioni sociali, culturali ed economiche.

È interessante ripercorrerne la storia per:

  • ricollocare e dare più specifica consistenza ad alcune scelte che guidano tuttora l’attività sul piano epistemologico e sul piano operativo;
  • rendere più trasparente, il rapporto che nel corso degli anni è stato mantenuto tra continuità e integrazione, ricerca di affinamento e modificazioni di ipotesi, metodi e strumenti, sollecitate dalle trasformazioni sociali.
1967-1972

Nascita e avvio dello Studio

Alcuni giovani laureati che nel 1965-66 frequentavano, impegnati in lavori di ricerca, gli istituti di Psicologia e di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano si ritrovano a scoprire un interesse per i piccoli gruppi e per quel che può accadere entro relazioni interpersonali dirette, aperte a scambi inconsueti e trasgressivi rispetto alle regole tradizionalmente acquisite.
Nel periodo di grandi e turbolente spinte e cambiamenti del ’68 si misurano con esperienze difficili di appartenenza a gruppi istituzionali e associativi. Condividono l’idea che la conoscenza dei fenomeni relazionali e sociali va collegata all’azione per promuovere presenze più attive nello sviluppo economico e sociale che con tante inerzie e discontinuità sta decollando in tutto il paese.

1967-1972

L’«Atelier de relations interpersonnelles»

Per un paio d’anni Renzo Carli, Carlo Casnati, Silvio Stella, Cesare Kaneklin, Agopik e Franca Olivetti Manoukian realizzano insieme qualche seminario, residenziale e non. Tengono alimentato uno spazio di collaborazione con i colleghi francesi Eugène Enriquez, Jean Claude Rouchy, Jean Dubost, André Lévy e una partecipazione alla realizzazione di T-Group con Enzo Spaltro.
L’avvio di un importante progetto di formazione per imprenditori e manager con la Fondazione Agnelli porta alla costituzione dell’Associazione Culturale “Atelier de relations interpersonnelles”

1967-1972

Lo ``Studio``

Il sostantivo “Studio” arriva poco dopo, quando si individua una sede e si dà più diretto slancio ad un impegno lavorativo: nella parola si condensa il significato di un luogo in cui si svolge una professione ed un luogo di investimento, di passione e impegno. Lo sperimentarsi nella conduzione dei seminari ha consentito l’esplorazione e la messa a fuoco dell’orientamento psicosociologico, delle sue implicazioni a livello teorico e operativo. L’ipotesi di riferimento era che ciò che si sperimentava in quei seminari fosse generalizzabile e che i singoli potessero essere parte attiva nei cambiamenti all’interno delle strutture sociali di appartenenza.

1967-1972

L’Associazione Studio di Analisi Psicosociologica

Nel 1972 si arriva ad un nuovo momento istituente e fondativo, che si traduce in una formalizzazione: l’Associazione Studio di Analisi Psicosociologica. Rappresenta anche un passaggio verso una assunzione più chiara di impegni lavorativi.
Si realizzano seminari formativi finalizzati all’acquisizione di strumenti importanti (la dinamica di gruppo, il colloquio, il team building, l’analisi organizzativa) e si comincia a lavorare presso “organizzazioni clienti” (Montedison, Cantoni, Rinascente), che promuovono interventi di formazione al loro interno.
Nel 1972-73 si realizza il primo Ciclo Biennale per l’Intervento Psicosociologico in collaborazione con l’A.R.I.P. (Association pour la Recherche et l’Intervention Psychosociologique) di Parigi.

1973-1980

Sperimentazioni di interventi presso varie organizzazioni

L’Associazione continua a promuovere apprendimenti per il cambiamento, realizzando attività di formazione presso clienti, con l’intento di facilitare processi evolutivi nelle organizzazioni di appartenenza. Cominciano ad arrivare richieste d’intervento rispetto a varie problematiche emergenti sulla scia di molti riassestamenti organizzativi, messi in moto dai movimento del ’68 in ambito industriale e attivati da nuove leggi riguardanti il sistema scolastico e il sistema sanitario, leggi istitutive di nuovi servizi come i consultori, i centri per le tossicodipendenze, i centri per la salute mentale.
Sono di quegli anni i lavori in collaborazione coi Consorzi Sociosanitari di Zona istituiti in Lombardia, presso i Consultori in Liguria, in Friuli Venezia Giulia, in Regione Emilia-Romagna e in Valle d’Aosta. In questa fase entrano nel gruppo dei soci Laura Ambrosiano e Gianni Zanarini.

1981-1994

L’evoluzione dello Studio APS

Nel 1981, all’Associazione viene affiancata una srl con la stessa denominazione: Studio di Analisi Psicosociologica. Questa nuova forma societaria permette di operare sul versante economico in modo più chiaro, a fronte di iniziative formative crescenti da realizzare come gruppo. In questa fase entra come socio Achille Orsenigo, che già collaborava. Lo Studio comincia a diventare un luogo d’incontro, di scambi culturali e di ricerca, una palestra di intellettuali, professionisti diversamente impegnati nella forma di un’impresa, con un’attenzione alla sua sostenibilità economica. In questi anni la clientela aziendale diminuisce e si moltiplicano le richieste di supervisione alle équipe dei consultori, di interventi formativi in ambito psichiatrico, nei servizi per la disabilità o per le tossicodipendenze.

1981-1994

Lo Studio APS

L’aumento dei lavori, la crescita di attività formative presso la nostra sede, le dimensioni del gruppo di professionisti ci porta a costituire una nuova società: lo Studio APS, che ingloberà la precedente srl. In questa fase la sfida è di riuscire a coniugare ricerca, produzione culturale, valori e sostenibilità economica.
È una fase impegnativa di evoluzione, in cui vengono sperimentate varie possibilità di collaborazione alla realizzazione di iniziative dello Studio come accade con Adriana Nannicini, Cleopatra D’Ambrosio, Gianluca Biggio.
Nel 1994 Marco Brunod diventa socio.

1995-2011

Nuovi ambiti di investimento e rinnovamento delle ipotesi di lavoro

Dalla seconda metà degli anni ’90 si apre nella storia dello Studio una nuova fase caratterizzata da più decisi investimenti nella riprogettazione di attività da proporre ai clienti, dall’apertura di cantieri di formazione/consulenza in nuovi settori, da una più diffusa produzione di scritti. Anche il sistema di riferimenti teorici viene arricchito e precisato.
In questa fase diventano ambiti di investimento principali le attività di consulenza e formazione per favorire processi di integrazione socio-sanitaria, per progettare e accompagnare la realizzazione Piani Sociali di Zona, per supportare la progettazione di esperienze di co-progettazione tra ente pubblico e privato sociale. Sono anni in cui si lavora molto con i Servizi Sociali Comunali, le ASL e gli Ospedali, le cooperative.

1995-2011

Nuove iniziative

In questa fase è avvertita con particolare intensità l’esigenza di rinnovare l’offerta di seminari e cicli per costruire condizioni più adeguate che favoriscano l’apprendimento dall’esperienza, sollecitando modalità più attive e dirette di misurarsi con le problematiche dei contesti lavorativi. Tensioni, conflitti, riflessioni, scoperte relative al funzionamento delle organizzazioni con cui si lavora sono oggetto di rielaborazioni, di scritti e pubblicazioni e sono lo spunto per innovare il pensiero e le proposte della nostra piccola società. La costruzione di nuovi seminari apre nuove possibilità di confronto interno e con l’esterno, sviluppando elaborazioni consistenti, per cercare di dare una risposta utile a difficoltà e problemi di organizzazioni e singoli. La produzione culturale a sostegno dell’agire organizzativo viene confermata come ragion d’essere e carattere distintivo della nostra impresa.

1995-2011

La rivista ``Spunti`` e le ``Giornate di Studio``

La produzione culturale a sostegno dell’agire organizzativo viene confermata come ragion d’essere e carattere distintivo della nostra impresa.
Tale impegno viene assunto anche con la pubblicazione di “SPUNTI“, rivista che in ogni numero tematizza una questione. Esce a periodicità semestrale. Si ricercano integrazioni tra i modelli psicoanalitici e le ipotesi costruttiviste, mentre una particolare attenzione è rivolta alle evoluzioni delle neuroscienze.
Ogni anno vengono proposte “Giornate di Studio” finalizzate ad approfondire tematiche individuate come cruciali incontrate nei lavori di consulenza con i clienti. È uno specifico appuntamento di riflessione e ricerca per il nostro gruppo di professionisti che spesso ha visto un coinvolgimento di alcuni clienti.

1995-2011

L'ampliamento del gruppo

Il gruppo soci si amplia e si procede con una più chiara definizione dell’impresa.
Colleghi che dal 1990 collaboravano con lo Studio entrano nella compagine societaria nel 2000 Francesco d’Angella e Grazia Gacci, nel 2002 Nicoletta Maritan e Claudia Marabini nel 2006.
Collaborano nello Studio APS, in varie forme, con varie intensità e continuità, diversi professionisti, tra cui: Valter Tarchini, Gino Mazzoli, Giovanna Ferretti, Barbara Di Tommaso, Matteo Lo Schiavo, Donatella Barberis, Fiorella Capasso, Rossella Elisio, Cinzia D’Agostino, Monica Savio, Francesca Cardona, Carla Bisleri, Louisa Brunner.

Dal 2012 ad oggi

Nuove piste di ricerca

In questo decennio il mondo, la nostra società le organizzazioni lavorative e le persone, che ne sono componente essenziale, sono attraversate da profonde crisi. Si succedono crisi economiche e sociali e, da ultimo, anche sanitarie con la pandemia del Covid. I tagli nei servizi pubblici, in particolare nella sanità, sono accentuati. Si registra un impoverimento sostanziale nella nostra società dove le istituzioni stesse non ce la fanno a contenere e indirizzare positivamente queste sofferenze, tensioni e confusioni. Si ricercano soluzioni organizzative diverse che siano sostenibili nel contesto che si è creato. È un quadro dunque che sollecita lo Studio stesso a ripensarsi, a cercare piste e oggetti di lavoro congruenti con questi scenari. La nostra compagine societaria è anch’essa oggetto di evoluzioni consistenti, escono alcuni soci e collaboratori. Nel 2013 entra come socio Fabio Cecchinato e nel 2020 Diletta Cicoletti e Rossella Bo. Si aggiungono nuovi collaboratori: Monica De Luca, Cristina Foppiani e Andrea Macario.