GIORNATE DI STUDIO
“RESPONSABILITÀ GESTIONALE
E ASSUNZIONE DI UN POTERE COSTRUTTIVO”
Date
6.7 ottobre 1997
Le giornate di studio si collegano idealmente a quelle realizzate il 6 e 7 giugno 1991 sul problema del governo delle organizzazioni. In quell’occasione emerse la problematicità, per le organizzazioni, del sistema gerarchico tradizionale a forte caratterizzazione tecnocratica, culturalmente orientato dagli strumenti fordisti della previsione e del controllo.
Contemporaneamente il dibattito da un lato evidenziò già allora i rischi di perpetuare modelli e sistemi rigidi, lenti e, in alcuni casi, favorenti modalità di funzionamento personalistico; dall’altro consentì di evidenziare la ambivalenza diffusa tra ricerca dell’ordine perduto e sperimentazione e costruzione di nuove regole del gioco.
Di fatto in anni più recenti nelle organizzazioni, soprattutto quelle di grandi dimensioni, si stanno sperimentando ipotesi operative a minor tasso di gerarchia per rispondere ad esigenze di qualità della produzione e alle sfide competitive di mercato; contemporaneamente si nota come questi eventi rischino di perdere il loro potenziale innovativo quando non accompagnati da una adeguata riflessione sui modelli e sugli strumenti di management che tradizionalmente generano circuiti viziosi entro il binomio “comando-razionalità strumentale”.
Infatti da un lato, sul piano dei modelli dichiarati e predicati, si assiste al fiorire di modelli condivisi, sulla distribuzione e gestione del potere nelle organizzazioni, orientati al coinvolgimento, alla simmetricità relazionale, alla cooperazione sui risultati; mentre sul piano del funzionamento concreto e quotidiano si constata il peso inerziale di vecchi modelli di comando espresso sia nei valori che orientano i comportamenti di capi e collaboratori, sia negli “strumenti” organizzativi per la gestione che appaiono poco pensati e sperimentati in funzione della loro capacità di sostenere processi interumani e produttivi. Anche il “total quality management”, che rappresenta lo sforzo più recente di ripensare complessivamente le questioni dell’organizzazione del lavoro e della produttività, sta portando nei paesi occidentali a risultati deludenti. Questo spesso si verifica nelle situazioni nelle quali non viene data una adeguata attenzione alla distanza tra ciò che viene dichiarato e condiviso in via di principio e ciò che viene di fatto praticato sul piano del governo delle organizzazioni.
La illusione che i “nuovi modelli” spazzino via i “modelli tradizionali” centrati sul comando e sulla forza si regge su una semplificazione che non tiene conto di un duplice fatto:
Il problema appare allora nella sua complessità rappresentato dall’intreccio tra variabili soggettive, variabili socio-culturali, organizzative e interroga quanti a titolo professionale vogliano cercare di intervenire nelle situazioni concrete cercando di favorire lo sviluppo di possibilità costruttive.
Interroga ad esempio la formazione quando, proponendo nuovi modelli di leadership, di fatto propone ai partecipanti esperienze più o meno attive di apprendimento attraverso processi di indottrinamento e seduzione.
Interroga la consulenza quando perpetua l’illusione sul primato della regola tecnica capace di risolvere anche i problemi umani.
D’altra parte, dal nostro osservatorio particolare che è quello della consulenza formativa e organizzativa, è possibile però incontrare eccezioni al quadro generale tratteggiato. Sono realtà micro-organizzative caratterizzate dal desiderio di assumere un potere in grado di rischiare, avendo capacità di leadership non di comando, esprimendo valori professionali orientati ad ascoltare e accogliere la sfida posta dai problemi, sviluppando una capacità decisionale più forte che in passato.
In queste situazioni spesso si è venuta sviluppando la consapevolezza che il tempo e l’attenzione dedicata a seguire dipendenti e collaboratori è un costo economico e sociale troppo elevato. A meno che questo investimento non si inserisca in una prospettiva di medio periodo, volto a valorizzare i bisogni di crescita delle persone, entro un paesaggio organizzativo in cui anche chi ha ruoli direttivi è pensato come un professionista capace di integrare e di integrarsi nel lavoro di squadra con altri professionisti.
Proprio l’esistenza di queste esperienze innovative, sollecita il desiderio di indagare il problema, confrontandosi con il piano generale delle rappresentazioni sociali, dei modelli predicati, e delle condizioni che rendono possibile la costruzione del cambiamento.
Per questo motivo riproponiamo, a distanza di qualche anno, queste giornate di studio quale occasione di confronto e di approfondimento di un problema al quale viene dedicata scarsa attenzione nelle sedi istituzionali e comunque una attenzione ridotta entro circoli molto ristretti.
L’analisi più approfondita e confrontata sul fenomeno della gestione del potere e sullo stile di governo delle organizzazioni vuole essere una occasione per:
Staff responsabile
Louisa Brunner, Marco Brunod, Cesare Kaneklin, Achille Orsenigo.
9.15 | RESPONSABILITÀ GESTIONALI E POTERE COSTRUTTIVO: GLI ELEMENTI DEL PROBLEMA OGGI——————————
A cura di Achille Orsenigo. |
10.15 – 11.45 | INTRECCI TRA DIMENSIONI SOGGETTIVE E DIMENSIONI SOCIO-ORGANIZZATIVE: VERSO IL FUTURO
A cura di Eugène Enriquez. Discussione. |
12.00 – 13.30 | LEADERSHIP E MEMBERSHIP: L’INTERPRETAZIONE DEI RUOLI ORGANIZZATIVI
A cura di Marco Brunod e Cesare Kaneklin. |
15.00 – 18.00 | IDEE E INDICAZIONI DALLE ESPERIENZE Lavoro in gruppi di ricerca:
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18.00 – 19.30 | Riunione dei coordinatori e dei referenti di gruppo per individuare le indicazioni da proporre nel giorno successivo. |
20.00 | Incontro per parlare… e cenare assieme allo Studio APS.
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9.00 – 11.00 | Proposte dai gruppi di ricerca. |
11.30 – 13.30 | Relazione di sintesi delle indicazioni emerse e linea di approfondimento per il futuro a cura di Eugène Enriquez e Franca Olivetti Manoukian. Discussione. |
Lo Studio APS è un gruppo di professionisti che opera nel campo della consulenza organizzativa favorendo una lettura interdisciplinare dei problemi organizzativi
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