Ogni anno le questioni che vengono affrontate nelle Giornate di Studio sono individuate a partire da dati ricorrenti, da criticità e “emergenze” che incontriamo nel nostro lavoro quotidiano di formazione e consulenza in molteplici e differenti organizzazioni.

Nel pensare alle Giornate di Studio del prossimo ottobre abbiamo così preso spunto, ascoltato, dato retta alle nostre esperienze e agli interrogativi che hanno suscitato in noi, come professionisti e come cittadini che cercano di vivere nel loro tempo.

I tre sostantivi richiamati nel titolo – incomprensibilità, irrazionalitàperversione – probabilmente esprimono anche in modo evocativo il disorientamento, lo sgomento e la reazione affannosa con cui ci troviamo ad incontrare tante, forse troppe situazioni.

Mettendo un po’ da parte facili deplorazioni, tentazioni di appiattimento conformistico entro analisi generali, compiacimenti allarmistici o anche accanite ricerche di positività, vorremo ancora una volta provare a capire.

  • Incomprensibilità dei contesti: analisi che da più parti vengono proposte e ribadite, segnalano come si vada moltiplicando nella nostra società occidentale e globale una inevitabile frammentazione non solo di ambiti operativi, di risorse e carenze, di problemi da affrontare e gestire ma anche di modi di vedere e giudicare, di valutare e intervenire, di quadri di riferimento e valori. Ci si trova a disporre di una grande ricchezza di saperi e orientamenti, di esperienze e conoscenze: è anche tuttavia difficile distinguere e scegliere tra visioni e azioni che si contraddicono e si contrappongono, a volte elidendosi e altre volte introducendo ulteriori complessità e confusioni. Anche, e proprio perché si assume come dato positivo e ineliminabile la compresenza di una pluralità di razionalità differenti, diversamente collocate e sostenute, diversamente configurate e dichiarate, si è chiamati a letture articolate, provvisorie e parziali, che comunque non rassicurano, né orientano solidamente. I contesti in cui ci muoviamo restano pertanto oscuri, oggetti “recalcitranti” (cfr. Latour) rispetto alle nostre ansie di spiegarli e padroneggiarli, molto più fonti di minacce incombenti, che di opportunità promettenti e piacevoli.
  • Irrazionalità organizzative: all’interno delle organizzazioni ci si trova a fare i conti con rappresentazioni, elaborazioni conoscitive, definizioni di obiettivi e scelte operative, iniziative e strategie che non solo non appaiono congruenti con impostazioni razionali, ma sembrerebbero anche in contrasto con ragionevolezze immaginabili. Sembra crescere l’area dell’insensatezza perché probabilmente ci ritiriamo entro schemi troppo semplificati: arretriamo di fronte a nuovi e ulteriori investimenti conoscitivi perché non riusciamo a staccarci dai percorsi più collaudati o perché è troppo angosciante e rischioso misurarsi con sguardi che si affacciano sugli abissi (cfr. Castoriadis).Siamo paralizzati dalle nostre diffidenze e dalle paure di ritorni disconfermanti sulle nostre capacità e competenze.
  • Perversioni delle e nelle organizzazioni: meno si riesce a capire, meno si investe nella ricerca di capire, meno si osa avventurarsi e più ci si rinchiude nelle proprie convinzioni e nelle più ripetitive strategie d’azione entro circoli viziosi che si avvitano e erigono barriere. Gli oggetti, gli altri, i contenuti del lavoro non possono essere investiti affettivamente e predomina una autocentratura che porta a rendere se stessi strumenti di soddisfazione di istanze generali, sovrane perché impersonali, dominanti perché incontrastate, diffuse perché sottilmente infiltrate nel quieto vivere a cui ciascuno aspira (cfr. Enriquez).

L’approfondimento delle questioni relative all’incomprensibilità dei contesti, irrazionalità e perversioni organizzative avverrà attraverso:

  • la presentazioni di alcuni contributi teorici che da diverse prospettive di analisi ci consentiranno di esplorare con sguardi inusuali i fenomeni sociali e organizzativi osservati nei propri contesti di lavoro;
  • il confronto-dibattito a partire anche dall’analisi di alcune “vicende” organizzative ci offriranno l’opportunità di capire come i diversi soggetti si posizionano di fronte alla difficoltà di costruire un senso alle proprie esperienze;
  • la costruzione di alcune ipotesi/orientamenti per poter ancora mobilitare interessi e investimenti affettivi nella costruzione di un oggetto di lavoro condiviso e la costruzione di un legame possibile con l’organizzazione.

Le giornate saranno articolate in tre momenti:

  1. la mattina del primo giorno sarà dedicata alla presentazione del tema problema e alla proposta di alcune ampie ipotesi interpretative; si prevedono tre contributi: il primo finalizzato a introdurre una lettura descrittiva dei fenomeni che ci toccano e ci colpiscono; il secondo, in un’ottica storico-sociologica punterà l’attenzione sulle diverse razionalità dei processi organizzativi; il terzo cercherà di esplorare le perversioni messe in atto dalle e nelle organizzazioni;
  2. il pomeriggio è previsto un lavoro in tre sottogruppi costituiti da partecipanti che si riuniranno intono alla esposizione di alcune situazioni organizzative, ritenute emblematiche: per ogni situazione saranno messi in rilievo interrogativi e approcci con cui si sono affrontate le incomprensibilità dei contesti entro cui le organizzazioni operano, saranno analizzate irrazionalità e perversioni che si sono manifestate e che sono state sperimentate dai singoli; anche attraverso un coinvolgimento degli attori organizzativi saranno in particolare confrontate e discusse le modalità con cui tutto questo è stato trattato;
  3. nella mattina del secondo giorno è prevista una tavola rotonda in cui alcuni direttori, coordinatori e responsabili, collocati in diverse organizzazioni, si confrontano sulle difficoltà che incontrano nell’affrontare incomprensibilità, irrazionalità, perversioni, sulle letture che tendono a darne e sulle iniziative che prendono o non prendono per trattarle, ignorarle e negarle, sopportarle e farle sopportare.

17 ottobre 2007
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9.30 – 11.15 Presentazione e accompagnamento dei lavori a cura di Francesco d’Angella.
INCOMPRENSIBILITÀ, IRRAZIONALITÀ E PERVERSIONI ORGANIZZATIVE: QUESTIONI CHE SI APRONO E SFIDE CHE INCOMBONO
A cura di Marco Brunod.
DOLORE E FELICITÀ NELLE ORGANIZZAZIONI
A cura di Giulio Sapelli.
11.45 – 13.00 LE PERVERSIONI NELLE ORGANIZZAZIONI E LA LORO SEDUCENTE PREPOTENZA
A cura di Eugène Enriquez.
14.30 – 17.00 Approfondimenti in tre gruppi a partire dalle esperienze organizzative presentate da alcuni testimoni:

  • Gruppo di approfondimento sulle incomprensibilità organizzative
    Testimonianze a cura di: Rossano Cambrosio, Domenico Costantino.
    Conduzione a cura di Marco Brunod.
  • Gruppo di approfondimento sulle irrazionalità organizzative
    Testimonianze a cura di: Marina Panzeri, Michele Testolina.
    Conduzione a cura di Francesco d’Angella.
  • Gruppo di approfondimento sulle perversioni organizzative
    Testimonianze a cura di: Costantino Girardengo, Paolo Bertagni, Franco Perazza.
    Conduzione a cura di Franca Olivetti Manoukian.


18 ottobre 2007
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9.30 – 13.00 Tavola rotonda
INTERROGATIVI, PENSIERI E AZIONI TRA IRRAZIONALITÀ E PERVERSIONI ORGANIZZATIVE————————————-

Partecipano:
Emanuele Bignamini, Chiarella Gariboldi, Agop Manoukian, Maria Sergio.
Conduzione a cura di Francesco d’Angella.
17.00 Conclusioni a cura di Eugène Enriquez.

 


Relatori
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Paolo Bertagni Direttore del Dipartimento di Salute Mentale – Gorizia e Monfalcone
Emanuele Bignamini Direttore Unità Operativa Patologie da Dipendenza – ASL 3 di Torino
Rossano Cambrosio Direttore della Fondazione “La Fonte” – Lugano
Domenico Costantino Direttore del Consultorio Familiare dell’Istituto Toniolo – Napoli
Eugène Enriquez Professore Emerito Università di Parigi – CIRFIP
Chiarella Gariboldi Presidente della Fondazione Stefania – Lissone (MI)
Costantino Girardengo Direttore del Dipartimento delle Dipendenze – Alessandria
Agop Manoukian Presidente della Lechler S.p.A. – Como
Marina Panzeri Direttore Settore Politiche Sociali e Sostegno alla Famiglia – Comune di Lecco
Franco Perazza Responsabile del Centro di Salute Mentale – Gorizia
Giulio Sapelli Professore Ordinario Università di Milano – Fondazione Enrico Mattei
Maria Sergio Direttore Settore Urbanistica – Comune di Reggio Emilia
Michele Testolina Responsabile dell’Osservatorio delle Politiche Sociali – Comune di Venezia