Cerchiamo di affrontare i problemi che le persone segnalano nelle situazioni lavorative collocandoci al loro fianco per comprenderli e riconfigurarli per poter arrivare a gestirli e, quando possibile, risolverli.
Le organizzazioni di lavoro non funzionano soltanto sulla base di principi razionali, non sono trasparenti e neppure facilmente controllabili e modificabili: sono continuamente attraversate da fattori affettivi che influenzano decisioni, definizioni di obiettivi, decisioni, valutazioni e strategie e che si manifestano indirettamente attraverso indizi e segnali di varia natura.

È importante renderli almeno in parte visibili perché diventino condivisibili e contenibili o contrastabili in vista di un funzionamento organizzativo più aperto e dinamico. Nelle attività di formazione, di consulenza e di ricerca che realizziamo con le organizzazioni accanto al raggiungimento di obiettivi specifici ci proponiamo di perseguire maggiori capacità di riconoscere la complessità organizzativa e di gestirla attraverso relazioni inter-soggettive in cui i singoli possano identificarsi tra loro rispetto ad obiettivi e progettualità innovative richieste oggi più che mai dalle trasformazioni del contesto generale.

Le matrici teorico-metodologiche a cui abbiamo inizialmente fatto riferimento sono quelle della psicosociologia, disciplina interstiziale che favorisce un approccio ai problemi interdisciplinare e attento a collegare teoria e pratica.

Nel corso degli anni grazie alle esperienze di lavoro in campi differenti e a continue rielaborazioni sviluppate al nostro interno, abbiamo approfondito e rivisto diverse ipotesi.